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Isola di Montecristo: Offerte vacanze

Tra le isole della Toscana, l’Isola di Montecristo è quella sicuramente più ambigua, più lontana, più romantica e suggestiva . Non esistono linee regolari per -raggiungerla, ma solo un peschereccio in affitto o, come al solito, il vostro yacht. Una ex motovedetta canadese attrezzata per il servizio passeggeri, di proprietà di una grande azienda di trasporti automobilistici, parte non di rado da Marina di Campo, all’Elba, quando fa il suo carico. Parte per l’Isola di Montecristo e spesso non riesce a sbarcare la gente per il mare grosso o per il guardiano che ha consegne severe. L’Isola di Montescristo rappresenta una delle principali tappe per le crociere alle isole dell’Arcipelago Toscano. Sull’Isola di Montecristo non vi è possibilità di soggiornarvi e né di campeggio, le autorità locali consento solo visite diurne all’isola, individuali o di piccoli gruppi familiari. Con ciò si intende salvaguardare soprattutto il patrimonio forestale e avifaunistico; per le visite individuali o di piccoli gruppi familiari – consentite per intera o mezza giornata – è sufficiente rivolgersi sul posto, nella zona di Cala Maestra, alle guardie giurate addette alla custodia dell’isola. Ecco, adesso sapete come fare se volete tentare un’escursione. L’Isola di Montecristo si trova a 29 miglia dall’Isola del Giglio e a 24 dall’Isola d’Elba; dista dal faro di Alistro, in Corsica, trentadue miglia. È dunque uno scoglio in mezzo al mare. Uno scoglio alto seicento metri e di una decina di chilometri quadrati. Culmina con il monte della Fortezza; dalla spiaggia non si vedono, ma ci sono, lassù, i ruderi di un fortilizio che i signori di Piombino fecero erigere contro le incursioni barbaresche. In epoca moderna fu riserva di caccia reale, e si deve a questa speciale destinazione se la conca di Cala Maestra è lussureggiante di vegetazione esotica. Ma è una manciata di verde assediato da granito duro e levigato. A sera, qualche volta, su un inaccessibile crinale, si vedono capre selvatiche immobili, scolpite.


L’Isola di Montecristo fa paura. Chiedetelo a un qualunque pescatore dell’Arcipelago e vi dirà che quello scoglio fa paura. Per il mare sciagurato che vi batte intorno nei giorni di vento e per l’inospitalità della sua costa. Vi sono calanche, ma con pareti inaccessibili, vi sono piccole insenature ma il mare è così profondo da rendere impossibile l’ancoraggio. All’alba, ogni spigolo di roccia ha un gabbiano gonfio di penne umide che ti guarda dall’alto con il becco ricurvo appena sguainato da sotto l’ala. A Cala Maestra, le sinuose planate dei gabbiani si intrecciano con i voli diretti delle coturnici che spesso, di pedina, arrivano fin sul moiette a curiosare. I pescatori hanno paura perché se vi sorprende il maltempo, Montecristo una mano per cavarvela non ve la da. Il gioco sta nel non farsi sorprendere. L’Isola di Montecristo d’estate offre l’appagante sensazione di sentirvi in un’isola vera, finalmente staccati dal resto delle cose, dove il silenzio è compatto come il granito e la burrasca esaltante come un primo giorno del mondo. Qui tutto è rude, vigoroso. Le cernie irraggiungibili nei grandi fondali, i conigli imprendibili nei radi cespugli. Adesso l’isola è coperta di piccole piante di ramerino in fiore che attecchiscono nelle venature della roccia. Arrivando in barca da sottovento si sente l’odore dell’Isola di Montecristo almeno da cinque miglia. Di notte l’odore di ramerino pungente, intensissimo, fa come da bussola, si può andare ad occhi chiusi. Sull’Isola di Montecristo c’è acqua a volontà e se ne può attingere a una fonte, sulla riva, anche senza permesso. Il permesso occorre per passare dalla zona demaniale a quella recintata. L’Isola di Montecristo è destinata a diventare una stazione turistica internazionale. Il primo problema da risolvere è il porto, perché senza uno scalo almeno relativamente sicuro, le uniche visite possibili sono nelle ore diurne e con un occhio al barometro. Con il porto, invece, tutto cambierebbe. La sosta sarebbe possibile per gli equipaggi dei numerosissimi yachts che ogni estate toccano Montecristo. E altri ne verrebbero da itinerari più lontani.

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