Aprile 25th, 2009 by admin

 L’Isola del Giglio ha collegamenti quotidiani e regolari con Porto Santo Stefano e a confronto di Giannutri può considerarsi una metropoli. Sono circa 2500 i suoi abitanti, divisi in tre agglomerati: il Porto, il Castello che poi è il vero e unico paese, e il Campese, una spiaggia che sta ricevendo in questi ultimissimi tempi un notevole impulso. Era nato come borgo di minatori perché c’è una miniera di pirite, e infatti le case più vecchie hanno nell’intonaco il luccichio di pagliuzze dorate e le pietre presero con gli anni il colore verde della polvere di pirite. Nell’Isola del Giglio nascono diversi alberghi, hotel, agriturismi che propongono a tutti i turisti provenienti dal continente pacchetti di offerte vacanze estate all’Isola del Giglio e le offerte dormire all’Isola del Giglio. Davvero interessanti rappresentano le offerte per le festività tradizionali, come i pacchetti offerte vacanze last minute per il ponte del 25 aprile all’Isola del Giglio, o altrimenti gli ottimi pacchetti offerte vacanze primo maggio all’Isola del Giglio, oppure i vantaggiosi pacchetti vacanze Pasqua all’Isola del Giglio. Una delle caratteristiche dell’Isola del Giglio è la comodità, qui c’è una bella e larga e lunga spiaggia di sabbia non proprio finissima, ma accogliente.


  A Giglio Porto invece c’è soltanto il porto e al Castello soltanto il castello: nel senso che, chi non può disporre di un’imbarcazione per andarsi a cercare le calette sabbiose, Campese rappresenta il centro più facile per i bagni. E per questo avrà un notevole sviluppo. Un puntuale servizio di corriera lo collega con gli altri due centri. Le poche strade hanno buon fondo. L’Isola del Giglio ha una superficie di 21 chilometri quadrati e una lunghezza massima di otto chilometri e settecento: per grandezza e popolazione è la seconda dell’arcipelago. Interamente montuosa, culmina nel Poggio della Pagana, alto 498 metri; dal porto, per ascendere i 407 metri del Castello, ci sono sei chilometri, sgomitolati su passaggi difficili che il piccolo pullmann locale e i taxi in servizio estivo percorrono alla diavola. Sanno di doversela vedere soltanto con asini e pedoni. Campese, che è sul versante di ponente, dista da Giglio Porto otto chilometri e mezzo. L’isola del Giglio ha tre grossi problemi in avanzata via di soluzione: l’acqua, la vegetazione, le strade. Della prima abbiamo detto; i lavori per l’acquedotto sono discretamente avanti e comunque gli alberghi e gli esercizi pubblici, in estate, valendosi di serbatoi propri, sono in grado di non far soffrire i loro ospiti. Tentativi di rimboschimento sono in corso da anni, in alcuni punti con risultati importanti, altrove con qualche insuccesso, per colpa anche dei violenti venti di mare carichi di bruciante salmastro. La parte a coltura è soprattutto dedicata alla vite, per il resto appare cespugliosa, con ciuffi di pini selvatici che nonfanno molta ombra; arsa e aspra nei valloncelli che precipitano in mare dal versante orientale. Il giro completo in barca a motore porta via una mezza giornata ed è senza dubbio assai suggestivo, poiché si scopre molto di ciò che il limitato tracciato stradale tiene segreto al turista.. Calanche sabbiose, rientranze e golfi le cui acque serbano ancora molte soddisfazioni ai subacquei; qualche villa bianca e solitaria si è trovata il posto nelle pieghe della costa.  Sulle punte del Fenaio e del Capei Rosso si levano due fari per la navigazione. La traversata da Porto Santo Stefano con la motonave della Navigazione Toscana (si chiama “Aegilium”, nome latino dell’isola), dura appena un’ora e cinque minuti, le rniglia di mare essendo soltanto dieci. Quando arriva il battello, specie nelle sere d’estate, tutti si riuniscono sul molo per osservare i nuovi venuti, pesare con gli occhi l’attrezzatura della troupe di pescatori subacquei, avvistare i rifornimenti che si sono mandati a prendere in continente, salutare le ragazze che non si conoscono.

Il Giglio, da isola casalinga, piano piano sta diventando un’isola in bichini e bossa nova. Al Porto c’è vita sino alle ore piccole, sono nate due boutique, i caffè hanno tavoli che si allungano fino al mare, tra le carcasse dei vecchi gozzi, e l’anno scorso durante il mese d’agosto quasi ogni sera ballavano e cantavano in piazza.

All’Isola del Giglio ci sono groppate di ginestre cariche d’oro, di questa stagione, e grossi, pesanti grilli che saltano da un cespo all’altro senza nemmeno un bimbo che li rincorra. L’impressione che si ha adesso, alla vigilia della “stagione”, è appunto di vita severa, di mancanza di gente, di lieve malinconia e di riservatezza. C’è ancora nell’animo di chi vi ha trascorso l’inverno, il timore dell’abbandono, del distacco dal mondo, della vita dura che si deve condurre da soli. In inverno, a volte, infuria il libeccio e la motonave non esce a tentare quelle dieci miglia di mare. Gli alberghi e le pensioni, i ristoranti dell’Isola del Giglio sono abbastanza attrezzati per dormire e gustare i piatti tipici dell’Isola del Giglio sono a Porto e a Campese; a Castello esistono soltanto due trattorie. Castello è rimasto preziosamente antico senza deturpazioni, senza graffi, senza dolori edilizi. Ha stradine sdrucciolevoli e in ombra perpetua, balconcini fioriti, archi e scalinate del più selvaggio e affascinante medioevo. Non solo, ma anche gli occhi lunghi e neri delle ragazze fanno pensare a scorrerie barbaresche, e gli zigomi, pronunciati e distanti fra loro.

L’Isola del Giglio è famosa anche per suo vino del posto l”ansonico” bianco e limpido, uno dei migliori vini da pesce in assoluto. Ma bisogna berlo sul posto perché a muoverlo si sciupa, tanto che l’esportazione è praticamente zero. Con uva nera fatta seccare al sole, sulla pianta, fanno qui una specie di aleatico sciropposo, potente come un maglio, dolcissimo. Lo vendono in bottiglioni da due litri. L’Isola del Giglio dispone di un discreto porticciolo che offre riparo alle imbarcazioni da diporto anche di discreta stazza, e, proprio per questo, trovare un posto libero alla banchina nella stagione alta rappresenta un problema. I fondali migliori dell’Isola del Giglio sono al molo di sinistra entrando, ma gli scafi modesti, che non peschino oltre il metro e venti, possono contare su un buon ormeggio anche al molo di dritta, frequentato da barche di pescatori. Chi sceglie il Giglio Porto come base per la sua vacanza di luglio e agosto, deve disporre almeno di una imbarcazione a remi, per andare a fare il bagno in acque pulite e tranquille, non infestate dai motoscafi. Per prendere il sole basta un metro quadrato di liberissimo scoglio o la stessa terrazza dell’albergo proprio a picco sull’acqua. II pesce non è sempre abbondante, perché la cattura è affidata a pochissime barche locali. Il servizio, specie negli alberghi, è piuttosto buono, se si escludono le giornate di punta intorno al quindici agosto.

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